Biomasse e Pellet

LE BIOMASSE


il termine è stato introdotto per indicare tutti quei materiali di origine organica che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione e sono utlizzati per la produzione di energia.Le biomasse rientrano fra le fonti rinnovabili in quanto la CO2 emessa per la produzione di energia non rappresenta un incremento dell’anidride carbonica presente nell’ambiente, ma è la medesima che le piante hanno prima assorbito per svilupparsi e che alla morte di esse tornerebbe nell’atmosfera attraverso i normali processi degradativi della sostanza organica.L’utilizzo delle biomasse quindi accelera il ritorno della CO2 in atmosfera rendendola nuovamente disponibile alle piante. Sostanzialmente queste emissioni rientrano nel normale ciclo del carbonio e sono in equilibrio fra CO2 emessa e assorbita. Biomassa forestale si intende l’insieme dei prodotti ottenuti dal taglio dei boschi, come i semplici ciocchi di legna, pellet e il cippato. La biomassa forestale oggi può essere utilizzata per alimentare caldaie ad altissimo rendiment, fino al 90%, rendendola economicamente competitiva con molti combustibili fossili. Queste caldaie forniscono acqua calda per il riscaldamento e per i sanitari. Le tipologie più frequenti sono: Caldaie a tronchetti di legna Caldaie a pellet Termocaminetto ad aria o ad acqua Caldaie a cippato Il termine non identifica un combustibile alternativo ecologico di legno per come lo è inteso, indica  invece la forma cilindrica di un prodotto compatto di piccole dimensioni rassomigliante ad un tappo di sughero , tale termine è stato utilizzato anche per un processo di compattazione/densificazione nel settore mangimistico ed agro-alimentare in genere. Infatti il pellet esiste come frutto di tale processo da decine di anni ed è nato per soddisfare l'esigenza di trasportabilità, stoccabilità dei mangimi per animali d'allevamento.

 

 VANTAGGI DELL'USO DEL PELLET

  • - diminuzione degli alberi abbattuti per legna da ardere dato che il pellet viene prodotto con scarti di segherie che producono legname e tavolame, di conseguenza diminuiscono anche i rifiuti prodotti sempre da queste perchè la segatura e gli scarti vengono compressi sotto forma di pellet.
  • - Il  grado di inquinamento durante la combustione è il più basso in assoluto; non danneggia l'ozono, e quindi a non aggravare l'effetto serra in quanto legno naturale (e non combustibile fossile),
  • - Grazie alla sua forma minuta, cilindrica ed omogenea il pellet di legno si comporta molto più similmente ad un liquido che ad un solido: l'alimentazione dello stesso negli apparecchi è automatica ed avviene prelevandolo da un serbatoio di capienza variabile che consente autonomie molto lunghe. Lo stoccaggio annuale è semplice, comodo e rapido: basti pensare che il potere calorifico di un buon pellet per stufe raggiunge anche le 4.400 Kcal/h per chilogrammo (PCI)* mentre la legna da ardere, normalmente, si aggira sulle 2.500 Kcal/h per Kg.
  • - Il pellet poi occupa 1/5 dello spazio della legna da ardere ed è confezionato anche in comodi sacchetti da 10-15 Kg, puliti e facilmente trasportabili.

tabella di comparazione combustibili con il pellet:

Tipo combustibile

Unità di misura

Resa calorica (P.C.I.)*

Pellet di legno

Kg

4.400 Kcal/h c.ca

Legna da ardere

Kg

2.500 Kcal/h c.ca

Metano

Mc

8.200 Kcal/h c.ca

Gasolio (1 Lt=0,85 Kg.)

Lt

8.500 Kcal/h c.ca

G.P.L. (1 Mc=4,166 Lt.)

Mc

21.500 Kcal/h c.ca

 

 


(P.C.I.)* = Potere Calorifico Inferiore; ovvero il potere calorico che non tiene conto del calore latente di evaporazione dell'acqua : in pratica dall'energia totale sprigionata dalla combustione viene giustamente depennata quella parte necessaria all'evaporazione dell'acqua contenuta dentro il combustibile. Nel caso della biomassa questa parte di energia è rilevante e pesantemente condizionante il valore del P.C.I.